giovedì 24 luglio 2008

I love TZATZIKI


La salsa greca tzatziki è a base di yogurt ed è ideale da spalmare su bruschette, arrosti e gyros.

INGREDIENTI
500 gr di yogurt
4 spicchi di aglio
1 cetriolo
4 cucchiai di olio
6 foglie di menta
2 cucchiai di aceto
sale
pepe
olive nere

PREPARAZIONE
- Sbucciare il cetriolo e l'aglio.
- Tritare sia l'aglio che il cetriolo ed unirli per formare un impasto.
- Sistemare l'impasto su un panno di cotone in modo da poterlo spremere fino ad asciugarlo.
- Mettere l'impasto in una ciotola e aggiungervi lo yogurt.
- Aggiungere le olive tagliate a pezzetti piccoli e le foglie di menta tritate.
- Aggiungere l'olio e l'aceto.
- Aggiungere il sale e il pepe.
- Frullare bene il composto.

martedì 22 luglio 2008

Be my baby, The Ronettes



«La musica e la vita sono solo questioni di stile.»
Miles Davis




The night we met I knew I needed you so
and if I had the chance I'd never let you go.
So won't you say you love me,
I'll make you so proud of me.
We'll make 'em turn their heads every place we go.

So won't you, please, BE MY BE MY BABY
be my little baby MY ONE AND ONLY BABY
Say you'll be my darlin', BE MY BE MY BABY
be my baby now MY ONE AND ONLY BABY
Wha-oh-oh-oh.

I'll make you happy, baby, just wait and see.
For every kiss you give me I'll give you three.
Oh, since the day I saw you
I have been waiting for you.
You know I will adore you 'til eternity.

So won't you, please, BE MY BE MY BABY
be my little baby MY ONE AND ONLY BABY
Say you'll be my darlin', BE MY BE MY BABY
be my baby now MY ONE AND ONLY BABY
Wha-oh-oh-oh.

So come on and, please, BE MY BE MY BABY
be my little baby MY ONE AND ONLY BABY
Say you'll be my darlin', BE MY BE MY BABY
be my baby now MY ONE AND ONLY BABY
Wha-oh-oh-oh.

BE MY BE MY BABY Be my little baby.
MY ONE AND ONLY BABY Oh,
BE MY BE MY BABY oh,
MY ONE AND ONLY BABY wha-oh-oh-oh-oh.

venerdì 28 marzo 2008

Elezioni 2008: usa il Politometro!

Conservatore? Progressista? Vicino a Bertinotti? O forse alla Santanchè? Indecisi di tutta Italia, arriva il POLITOMETRO: sul Repubblica.it (http://temi.repubblica.it/elezioni2008-homepage/2008/03/26/il-politometro/?com=21) è possibile fare un quiz (15 affermazioni a risposta multipla) che permetterà all'utente di trovare una collocazione nel quadro politico italiano. Dopo aver scelto un avatar e un nickname, basta rispondere alle domande: il Politometro posizionerà l'avatar in un sistema con assi cartesiani e sarà anche possibile pubblicare il risultato sul proprio blog. Ecco il mio!

martedì 4 marzo 2008

Ode a Raffaella Carrà




Il 29 novembre è uscito "Raffica Carrà", un cofanetto contentente due CD e un DVD che raccontano praticamente tutta la lunga carriera della Raffa nazionale. Nei due CD ci sono i più grandi successi dell'artista, da "Ma che musica maestro" a "Tanti auguri", mentre il DVD contiene le sigle di tutti i programmi condotti da Raffaella Carrà dal 1969 a oggi.
Non sono (purtroppo) lo sponsor di Raffaella Carrà e non sto facendo una marchetta per la vendita del cofanetto, ma vorrei semplicemente consigliare un minimo approfondimento della sua carriera artistica a tutti coloro che la considerano solo un pezzo d'antiquariato e agli spettatori della televisione di oggi (con i suoi mille fiori all'occhiello, primo tra tutti Uomini e donne). O, peggio, a coloro che considerano grandi cantanti i concorrenti di Amici, definiscono soubrette Aida Yespica e addirittura appellano come presentatrice Paola Perego. Ecco, credo che non sia nemmeno possibile un paragone con le showgirls di oggi in quanto la Carrà è una VERA ballerina, una VERA presentatrice/conduttrice, una VERA cantante, una VERA attrice: un'artista completa e carismatica, una donna di spettacolo d'altri tempi che, naturalmente, non trova spazio nella tv spazzatura di oggi.

venerdì 29 febbraio 2008

Quant'è permaloso Zampaglione!



Sarà un romantico poeta, un sofisticato paroliere, uno dei migliori cantautori italiani contemporanei... ma quanto è permaloso!!!
Non è un po' eccessivo prendersela così tanto per un commento (richiesto) sul brano presentato a Sanremo da Zampaglione e la sua band?
Durante il dopofestival di ieri sera, al rapper Frankie Hi Nrg è stato chiesto un parere sul brano dei Tiromancino. La risposta è molto diretta: la canzone "è stata sopravvalutata rispetto alla reale resa alla prova dell'esecuzione al festival. Il brano-denuncia sui licenziamenti di massa è pura promozione, che costa meno di una campagna scontata"; inoltre il pezzo è "molto più fiacco di molti pezzi fatti in passato" dai Tiromancino.
Zampaglione, avvertito dei commenti di Frankie Hi Nrg, sostiene addirittura di aver abbandonato una festa ed ha subito raggiunto il Dopofestival per replicare al rapper. "Non mi sono mai permesso di dire che il tuo 'Rivoluzione' è un rappettino e che ti hanno ripescato al festival perché i tuoi dischi vendono sempre di meno", "non mi fare i complimenti e gli inchini quando mi incontri" e, dulcis in fundo, "sei un leccaculo": bonjour finesse, poeta dei nostri giorni!

venerdì 8 febbraio 2008

Matrix mon amour




Lo studio, i servizi, gli ospiti e soprattutto il conduttore, Enrico Mentana, sono gli ingredienti vincenti di Matrix, il programma di approfondimento di Canale 5. Avversario del polveroso Porta a porta, Matrix ha affrontato diversi argomenti di attualità, dalla politica alla cronaca giudiziaria, dal caso don Gelmini all'omicidio di Perugia, da vallettopoli al fenomeno "moccismo". Tra le puntate più interessanti ci sono senz'altro quelle di politica, soprattutto quando l'intera trasmissione è focalizzata su un esponente politico a cui Mentana rivolge domande, provocazioni e punzecchiature. Mi piace il modo di intervistare di Mentana, irriverente e intelligente, molto distante da quello di Bruno Vespa...così populista e ormai banale. Nonostante la grande differenza giornalistica tra i due programmi e i due conduttori, nella maggior parte delle volte il pubblico preferisce la seconda serata di Rai Uno: credo che il motivo sia da ricercare, innanzitutto, nell'età anagrafica dei due programmi. Porta a porta, infatti, ha una lunga storia alle spalle (la prima trasmissione è andata in onda nel 1996), mentre Matrix è molto più giovane. Inoltre, Bruno Vespa non esita a mescolare cosce e scollature, il delitto di Cogne e la crisi di governo: la sua trasmissione è un contenitore che sembra avere per etichetta la celebre frase di Rupert Murdoch, "blood and tits sell". Purtroppo il pubblico televisivo italiano non ama le novità e preferisce apprendere i dettagli piccanti della liaison Carla Bruni-Nicolas Sarkozy anzichè quelli dolorosi della strage alla ThyssenKrupp.

venerdì 18 gennaio 2008

Un mondo di raccomandati...


Ecco il battibecco tra la iena Alessandro Sortino ed Elio Mastella, figlio dell'ex Guardasigilli, raccontato sul sito dell'Apcom.

"Io non sono il figlio di un boss: sono un ingegnere con un contratto da metalmeccanico inquadrato al settimo livello in Finmeccanica. Guadagno 1.800 euro al mese". Elio Mastella, il figlio minore del leader dell'Udeur si scalda davanti ai cronisti che 'presidiano' la villa dell'ex ministro della Giustizia, dove sua moglie è agli arresti domiciliari da due giorni, in seguito all'inchiesta sulla Sanità in Campania.
"Il mio lavoro non dipende da mio padre", ci tiene a far sapere Elio. "Conosco due lingue, mi sono laureato con 110 e lode a 24 anni. Non ho fatto nessuno studio privato, sono sempre andato nelle scuole pubbliche". I toni della discussione diventano davvero accesi quando si palesa davanti al cancello della villa la 'iena' Alessandro Sortino, con un chilo di arance da portare alla 'detenuta Sandra'.
Elio non gli dà nemmeno il tempo di aprire bocca e attacca: "Io guadagno 1.800 euro al mese. Tu invece? Avrai un contratto milionario? E so anche cosa fa tuo padre, lavora all'Authority per le comunicazioni. Vuoi dirmi che questo non c'entra niente col tuo lavoro?". La 'iena' si difende facendo notare che lui non ha un contratto da dipendente ma un contratto di servizio e lavora per le 'iene' dal 2000, mentre suo padre è all'Authority solo da due anni. "E tu come fai a sapere tutte queste cose? Perché avete raccomandato qualcuno in Mediaset?" rilancia Sortino rivolto a Mastella junior.
Il battibecco si chiude con Elio fatto allontanare da alcune persone della scorta del padre che lo invitano a rientrare in casa.
In effetti, dal sito dell’Agcom, si scopre con facilità che il dottor Sebastiano Sortino, non solo è membro dell’Autorità, ma ha anche un curriculum di tutto rispetto: “Per oltre dieci anni responsabile del settore piccola industria presso la Confindustria, e per più di cinque anni responsabile dei rapporti con le Regioni e gli Enti Locali presso l'Ente Nazionale Idrocarburi.
Dal gennaio 1977 è direttore generale della Federazione Italiana Editori Giornali. Rappresentante della FIEG negli organismi pubblici italiani, competenti nell'applicazione delle leggi sull'editoria, ed internazionali, rappresentativi del settore. Consigliere del CNEL.”

mercoledì 9 gennaio 2008

Un mondo di poveri


La globalizzazione è un fenomeno che ha acceso i riflettori sul problema della povertà, evidenziando sempre più i profondi divari tra la parte ricca del mondo e quella povera.
È molto significativo, per esempio, sottolineare che a Manhattan ci siano più linee telefoniche che in tutta l’Africa sub-sahariana.
Mentre il 20% della popolazione mondiale più ricca controlla la maggior parte del mercato globale (l’86% del PIL mondiale, l’80% dell’export e il 76% delle linee telefoniche), al 20% più povero rimangono solo le briciole (l’1% del PIL mondiale, l’11% dell’export e l’1,5% delle linee telefoniche).
Anche per quanto riguarda l’economia è evidente una netta disparità tra il Nord e il Sud del mondo. Il caffé, per esempio, è un prodotto che permette a 125 milioni di persone in 60 diversi Paesi di vivere ed è la merce più scambiata al mondo dopo il gas naturale. Il commercio del caffé produce un giro di affari enorme, ma arricchisce le multinazionali occidentali a discapito dei produttori nei Paesi in via di sviluppo: dei 60 miliardi di dollari annuali, solo un decimo (ovvero 6 miliardi) spetta ai produttori, mentre i restanti 54 miliardi finiscono nelle casse delle sempre più ricche multinazionali.
Attualmente sono 1 miliardo e 100 milioni le persone che guadagnano meno di un dollaro al giorno (cioè il 21,3% della popolazione mondiale, 1 persona su 5) e 3 miliardi coloro che ne guadagnano meno di 2.
Una delle piaghe più dolorose nei Paesi poveri è la fame: le popolazioni che soffrono di più sono quelle dell’Africa sub-sahariana (escluso il Sudafrica). Oggi 840 milioni di persone soffrono la fame: il “millennium goal” dell’ONU è di ridurre il numero a 550 milioni nel 2015.
Un altro aspetto importante è il problema dell’acqua: 1,7 milioni di persone muoiono ogni anno per mancanza di acqua potabile (di cui il 90% sono bambini) e 2,4 miliardi di persone non hanno abbastanza acqua. Anche per quanto riguarda l’agricoltura i Paesi poveri sono i più colpiti, in quanto l’acqua è essenziale per le coltivazioni: basti pensare che sono necessari dai 1.000 ai 2.000 litri d’acqua per coltivare 1 chilogrammo di grano. Inoltre, nei Paesi poveri l’acqua è 6 volte più costosa rispetto a New York. Per quanto riguarda l’acqua imbottigliata (il cui controllo è gestito da due multinazionali francesi), le differenze tra Paesi ricchi e Paesi poveri è ancora più evidente: mentre in Italia vengono consumati 191,9 litri di acqua imbottigliata (il nostro è il Paese che consuma più acqua imbottigliata al mondo), in India il numero si riduce drasticamente a 5,6 litri.
Altri dati sconcertanti riguardano le malattie nel Terzo mondo: 1,3 milioni l’anno sono le vittime della malaria e 12 milioni l’anno sono i bambini che muoiono per malattie evitabili (morbillo, diarrea, polmonite ecc.). Mentre in Italia c’è un medico ogni 169 abitanti, nel Malawi ce n’è uno ogni 50.000; mentre in Europa una donna su 10.000 muore di parto, in Africa succede a una donna su 15.
E il resto del mondo come reagisce a questi dati?
Nel 1991, alla Conferenza di Rio, si decise di aumentare gli aiuti ai PVS (Paesi in via di sviluppo) dallo 0,35% allo 0,70% del PIL: in realtà, invece di aumentare gli aiuti, i Paesi ricchi li hanno diminuiti allo 0,22%. In questo scenario, l’Italia detiene uno dei record più negativi: è il terzultimo Paese donatore al mondo e gli aiuti sono scesi addirittura allo 0,12% del PIL. Anche a livello economico le iniziative nei confronti dei PVS sono del tutto sbagliate: dando le eccedenze agricole ai Paesi poveri, per esempio, si finisce per danneggiare drasticamente i produttori locali e, di conseguenza, le già fragili condizioni economiche.

Fonte: corso di Politica Economica (LUMSA), prof. Gentiloni, a.a. 2007/2008