mercoledì 9 gennaio 2008

Un mondo di poveri


La globalizzazione è un fenomeno che ha acceso i riflettori sul problema della povertà, evidenziando sempre più i profondi divari tra la parte ricca del mondo e quella povera.
È molto significativo, per esempio, sottolineare che a Manhattan ci siano più linee telefoniche che in tutta l’Africa sub-sahariana.
Mentre il 20% della popolazione mondiale più ricca controlla la maggior parte del mercato globale (l’86% del PIL mondiale, l’80% dell’export e il 76% delle linee telefoniche), al 20% più povero rimangono solo le briciole (l’1% del PIL mondiale, l’11% dell’export e l’1,5% delle linee telefoniche).
Anche per quanto riguarda l’economia è evidente una netta disparità tra il Nord e il Sud del mondo. Il caffé, per esempio, è un prodotto che permette a 125 milioni di persone in 60 diversi Paesi di vivere ed è la merce più scambiata al mondo dopo il gas naturale. Il commercio del caffé produce un giro di affari enorme, ma arricchisce le multinazionali occidentali a discapito dei produttori nei Paesi in via di sviluppo: dei 60 miliardi di dollari annuali, solo un decimo (ovvero 6 miliardi) spetta ai produttori, mentre i restanti 54 miliardi finiscono nelle casse delle sempre più ricche multinazionali.
Attualmente sono 1 miliardo e 100 milioni le persone che guadagnano meno di un dollaro al giorno (cioè il 21,3% della popolazione mondiale, 1 persona su 5) e 3 miliardi coloro che ne guadagnano meno di 2.
Una delle piaghe più dolorose nei Paesi poveri è la fame: le popolazioni che soffrono di più sono quelle dell’Africa sub-sahariana (escluso il Sudafrica). Oggi 840 milioni di persone soffrono la fame: il “millennium goal” dell’ONU è di ridurre il numero a 550 milioni nel 2015.
Un altro aspetto importante è il problema dell’acqua: 1,7 milioni di persone muoiono ogni anno per mancanza di acqua potabile (di cui il 90% sono bambini) e 2,4 miliardi di persone non hanno abbastanza acqua. Anche per quanto riguarda l’agricoltura i Paesi poveri sono i più colpiti, in quanto l’acqua è essenziale per le coltivazioni: basti pensare che sono necessari dai 1.000 ai 2.000 litri d’acqua per coltivare 1 chilogrammo di grano. Inoltre, nei Paesi poveri l’acqua è 6 volte più costosa rispetto a New York. Per quanto riguarda l’acqua imbottigliata (il cui controllo è gestito da due multinazionali francesi), le differenze tra Paesi ricchi e Paesi poveri è ancora più evidente: mentre in Italia vengono consumati 191,9 litri di acqua imbottigliata (il nostro è il Paese che consuma più acqua imbottigliata al mondo), in India il numero si riduce drasticamente a 5,6 litri.
Altri dati sconcertanti riguardano le malattie nel Terzo mondo: 1,3 milioni l’anno sono le vittime della malaria e 12 milioni l’anno sono i bambini che muoiono per malattie evitabili (morbillo, diarrea, polmonite ecc.). Mentre in Italia c’è un medico ogni 169 abitanti, nel Malawi ce n’è uno ogni 50.000; mentre in Europa una donna su 10.000 muore di parto, in Africa succede a una donna su 15.
E il resto del mondo come reagisce a questi dati?
Nel 1991, alla Conferenza di Rio, si decise di aumentare gli aiuti ai PVS (Paesi in via di sviluppo) dallo 0,35% allo 0,70% del PIL: in realtà, invece di aumentare gli aiuti, i Paesi ricchi li hanno diminuiti allo 0,22%. In questo scenario, l’Italia detiene uno dei record più negativi: è il terzultimo Paese donatore al mondo e gli aiuti sono scesi addirittura allo 0,12% del PIL. Anche a livello economico le iniziative nei confronti dei PVS sono del tutto sbagliate: dando le eccedenze agricole ai Paesi poveri, per esempio, si finisce per danneggiare drasticamente i produttori locali e, di conseguenza, le già fragili condizioni economiche.

Fonte: corso di Politica Economica (LUMSA), prof. Gentiloni, a.a. 2007/2008

2 commenti:

Anonimo ha detto...

O...per non essere off-topic dico che bisogna risolvere il problema della fame nel mondo.
Cmq devo fà i complimenti per questo fantastico blog. Brava Chià!
E poi le foto sono belle, in particolare: quella con tua sorella, quella sull isola tiberina e quella con me a capodanno 2008 (quello spumantino tra le zinne...mmmm hihihi!).
A presto e FORZA ROMA!

Anonimo ha detto...

Ciao Chiara complimenti per il blog che ho scoperco cosi' per caso e' molto ben fatto davvero.
Ciao ti inserisco nella mia lista di Blog .
Ciao Cesare Alba Adriatica
www.cesaremirri.blogspot.com